Timbrava il cartellino ma poi andava a spasso, interdetta infermiera dell’ospedale
Timbrava il cartellino per l’ingresso al lavoro nell’ospedale di Pescara ma invece di svolgere le sue mansioni se ne andava a spasso.
Per questa ragione un’infermiera di 48 anni di Montesilvano è stata interdetta dall’esercizio della professione per sei mesi.
A scopririla sono stati i carabinieri del Nas (nucleo antisofisticazione) che oggi, venerdì 18 gennaio, hanno dato esecuzione alla misura cautelare personale interdittiva dall’esercizio della pubblica professione, di mesi sei, disposta dal Gip di Pescara su richiesta della locale Procura.
La 48enne ora è indagata per i reati di truffa aggravata e falso. L’attività investigativa è stata portata avanti dai militari dell’Arma con la collaborazione dei dirigenti della Asl e ha consentito di accertare come la donna, dipendente pubblico, si allontanasse in modo sistematico dalla sede di lavoro.
Grazie a numerosi servizi di osservazione e pedinamento, supportati da riprese video e fotografiche, i carabinieri per la Tutela della Salute hanno accertato, infatti, che la donna abbandonava, quotidianamente, il luogo di lavoro per tutta la durata della giornata lavorativa. Tuttavia continuava a figurare, in maniera fittizia, presente e in servizio, come riscontrato dai cartellini marcatempo e dall’acquisizione dei fogli di rilevazione presenze. In alcune occasioni, inoltre, pur non presentandosi a lavoro, aveva prodotto all’ufficio fogli di giustificazione falsificando orari e la firma del dirigente.
In totale sono state documentate, negli ultimi tre mesi, 17 giornate per circa 120 ore di assenza ingiustificata che trascorreva interamente al di fuori dell’ospedale e in comuni della provincia di Pescara, per rientrare a casa, accudire la prole, fare le faccende domestiche, spesa e shopping e persino frequentare un centro sportivo del teramano.
Nel corso della stessa attività investigativa, fanno sapere i carabinieri, non sono emersi ulteriori episodi di assenteismo riconducibili ad altri dipendenti pubblici dell’ospedale di Pescara. (Ilpescara.it)