Tendinite poplitea
La tendinite poplitea è una patologia rara localizzata sull’epicondilo laterale del femore. Il tendine controlla in particolare il movimento interno della tibia rispetto all’osso femorale. Solitamente, la malattia non rientra tra i traumi sportivi, fatta eccezione per i runners su percorsi in discesa e gli atleti di trekking su strade collinari. E’ tipica nei pazienti con dissimmetrie ortopediche all’anca ed agli arti inferiori. Il dolore ai tendini posteriori del ginocchio è intenso ed aggressivo sia durante l’allenamento che a riposo. Per alleviare il dolore ed evitare il peggioramento del disturbo solitamente si utilizzano scarpe e solette antishock. Assorbendo e disperdendo le onde shock, si rivelano un valido supporto per le ginocchia e la salute dei tendini.
Le cause dell’infiammazione al tendine popliteo sono varie, ma imputabili anche all’attività sportiva e ad un allenamento intenso. Solitamente, un sovraccarico degli arti inferiori durante lunghe percorrenze su terreni in discesa o collinari influisce sulla comparsa e lo sviluppo della patologia. L’atleta infatti tallona per rallentare la corsa, riservando al tendine delle anomale sollecitazioni. A lungo andare le articolazioni si infiammano. La tendinite poplitea può essere una diretta conseguenza di predisposizioni genetiche, di un disallineamento ortopedico dell’anca, del piede valgo o pronato oppure di altre infiammazioni come la tendinite del bicipite femorale, la sindrome del ginocchio del corridore o la sindrome canicolare dello sciatico popliteo esterno. In tutti i casi, il disturbo va curato a partire dalla causa, per evitare il ripresentarsi in futuro.
E’ un’infiammazione da non sottovalutare. Gli effetti sulla vita quotidiana sono semi-invalidanti. Compromettono il naturale svolgimento delle più semplici attività motorie, dal camminare allo scendere le scale. La patologia si manifesta con un forte dolore nella zona posteriore del ginocchio, al lato esterno. Il disturbo si acutizza durante l’allenamento costringendo l’atleta ad abbandonare la sessione. Si avverte anche in stato di riposo. In questa fase, in particolare, il dolore diventa aggressivo in posizione seduta, quando si cerca di accavallare le gambe, ma anche flettendo il ginocchio a 20-30 gradi o scendendo le scale. In casi rari, l’atleta o il paziente possono registrare un rigonfiamento localizzato nella zona del ginocchio. In tutti i casi, rivolgersi ad uno specialista per una corretta diagnosi e la terapia curativa.
Va curata alla comparsa dei primi sintomi per non peggiorare ulteriormente la situazione. La riabilitazione prevede uno stop dagli allenamenti di 20 giorni, per diminuire l’infiammazione. Alternare al riposo assoluto metodi di autocura con ghiaccio e borse dell’acqua calda. Successivamente, effettuare degli esercizi deambulatori nell’acqua alta, allo step e sulla cyclette. Si potrà tornare a correre ma su percorsi pianeggianti ed alternando esercizi di stretching. Il medico specialista può prescrivere farmaci antinfiammatori efficaci per alleviare il dolore. Qualora dovesse persistere, effettuare infiltrazioni localizzate al ginocchio. La prevenzione è la miglior cura. Pertanto, gli sportivi dovranno adottare calzature comode e supporti adeguati. Gli automobilisti o gli autotrasportatori dovranno effettuare periodicamente delle soste per non sovraccaricare le ginocchia.
[Fonte https://www.bellezzasalute.it/salute/infiammazioni/tendinite-poplitea.asp]