Si opera al tunnel carpale, finisce con un braccio amputato
Un banale intervento di routine che si trasforma in un incubo per una donna, che si ritrova con un braccio amputato. E’ la storia di Paola Moise, 46enne di Rivalta di Torino, che il 17 maggio 2017 fu operata nel reparto di ortopedia dell’ospedale di Rivoli e che, dopo due mesi di atroci sofferenze, ha dovuto subire l’amputazione dell’arto al Cto di Torino.
Come riportato da TorinoToday in un articolo di Davide Petrizzelli, adesso un medico del nosocomio rivolese è indagato per lesioni colpose gravissime. L’inchiesta è condotta dal pm Ciro Santoriello, mentre il giudice per le indagini preliminari Rosanna La Rosa ha disposto una perizia sull’accaduto. La donna è assistita dall’avvocato Arianna Corcelli.
“La rabbia cresce ogni giorno che passa – racconta Paola Moise, che ha due figlie di cui una disabile per una malattia genetica -. Avrebbe dovuto essere un intervento da due ore ed ero stata dimessa lo stesso giorno. Ma da allora ho avuto dolori terribili e mi venne anche la febbre. Dopo una settimana mi si gonfiarono tutte le dita della mano. Mi prescrissero solo antidolorifici, ma non antibiotici. Quel medico lavora da 40 anni, mi sono fidata di lui. I medici possono sbagliare, ma qui c’è stata una grossa superficialità: non è stato fatto nulla e non sono stata considerata”. (Today)