Sanità. La Tac? Nell’aprile 2020. L’odissea di una paziente
Va in farmacia per prenotare una Tac all’apparato respiratorio e glielo fissano per il mese di aprile. Peccato che si tratti del 2020. «So che i tempi di attesa sono piuttosto lunghi e infatti quando mi hanno detto aprile, ho pensato vabbè si tratta di un controllo. Ma quando sono arrivata a casa mio marito mi ha fatto notare che la data era riferita al 2020, e a quel punto sono rimasta senza parole». Ma poi pensando che un fatto del genere non poteva passare sotto silenzio, ha preso il telefono e ha chiamato la nostra redazione spiegando quanto le era accaduto.
A raccontare i tempi biblici della sanità spezzina è la signora Rosanna Bruschi che vive e risiede alla Spezia. «Una volta all’anno il pneumologo mi prescrive questo esame – spiega la signora –. Io sono una portatrice di ossigeno. Ha presente le persone che girano con la bomboletta al seguito. Ecco io sono una di quelle e per la mia patologia sono esente ticket C01 perché soffro di una malattia che mi ha reso invalida al cento per cento». E quell’esame le era stato prescritto proprio dal penumologo che la segue. «Si ho avuto la febbre molto alta e sono stata ricoverata – aggiunge la signora che ha 75 anni e una voce giovanile ed energica –. Per questo lo specialista ha deciso che era opportuno fare una Tac». Ma forse neppure il medico si immaginava che la visita, seppure non urgente, sarebbe slittata addirittura al 2020.
Una data decisamente lontana anche per la sanità spezzina, visto che alcuni di questi esami diagnostici, almeno fino a qualche tempo fa, si limitavano al rinvio di un anno circa, altri di qualche mese. «Ora la mia impegnativa l’ha il farmacista – aggiunge Rosanna Bruschi – che controllerà se si libera un posto. Ma io dico come è possibile essere così. Ovvio che uno è costretto ad andare fuori regione. Certo io sono un esente ticket, ma chi non lo è e chi non ha nessuno che lo possa portare da un’altra parte? Trovo la cosa così ingiusta che mi sono detta devo chiamare i giornali. Mi è già capitato di andare a Forte dei Marmi perché qui le attese sono troppo lunghe. Però uno deve mettere in conto che anche quando riceve l’esito dell’esame tramite corriere deve pagare 10 euro». (La Nazione)