Sanità, in ospedale con cani e gatti: la svolta animalista nel Lazio
(di Margherita De Bac per Corriere Della Sera) – Sono diventati visitatori a tutti gli effetti, i nostri amici cani, gatti e conigli. Un decreto di fine novembre ha stabilito che gli animali possono andare a trovare in ospedale i padroni, su loro richiesta.
È un passo importante per il Lazio in un contesto sociale che ormai considera i pet esseri sensienti, capaci di provare gioia e dolore come noi umani. E soprattutto di dare gioia a chi li ama.
Lo schema di regolamento e le linee guida di indirizzo appena approvate dal commissario ad acta recepiscono la disciplina nazionale. Riguardano strutture pubbliche e private accreditate. Un logo identificherà i luoghi dove all’interno dei reparti sarà possibile intrattenere queste specialissime relazioni: «4 Zampe con te».
Il presidente Nicola Zingaretti ha spinto per arrivare a l decreto: «Per noi la salute dei pazienti è al primo posto. Ogni iniziativa che possa aiutarli per noi è di fondamentale importanza. Nel momento della malattia avere al fianco anche i nostri amici è un fattore dalle ricadute positive nel processo di cura e riabilitazione». L’assessore alla Sanità e l’integrazione sociosanitaria del Lazio Alessio D’Amato è entusiasta: «La sanità è anche questo, umanizzazione degli ospedali. Abbiamo svolto un grande lavoro organizzativo per far decollare il servizio fino a poco tempo fa irrealizzabile». Il Lazio apre le porte a cani, gatti e conigli dopo le esperienze di Emilia Romagna, Toscana e Umbria.
Le direzioni sanitarie dovranno individuare gli spazi in cui è autorizzato l’ingresso di animali d’affezione e indicare gli orari di visita predisponendo mappe e piantine segnaletiche. A Fido e Micio è richiesto il certificato sanitario di buona salute rilasciato la settimana precedente. Pulizia e spazzolata sono d’obbligo, ammesso un quattrozampe per volta. Per i cani, guinzaglio di lunghezza non superiore a 1,5 metri e museruola da indossare all’occorrenza. Sconsigliato l’ingresso delle grosse taglie quando piove per immaginabili problemi di sgrullamento e imbrattamento. Gatti e conigli vanno accompagnati nel trasportino fino al momento della visita. Evitarne la fuga tenendoli in braccio.
L’ingresso deve essere richiesto dal malato o da un suo familiare e autorizzato dalla direzione sanitaria. Un team di personale formato osserveranno l’interazione paziente-animale. Nelle premesse le linee guida di indirizzo ribadiscono il ruolo dei pet: «Svolgono un ruolo importante nel recupero emotivo dei pazienti. È dimostrato che la loro presenza contribuisce a ridurre gli stati ansiosi, trasmette affetto, aiuta a superare stati di stress e depressione. È una forma di aiuto ben diversa dalla pet therapy, vera e propria terapia con cani, gatti, cavalli, asini o conigli addestrati, non di proprietà del paziente».