RIABILITAZIONE NELLA SINDROME FEMORO-ROTULEA
La rotula veicola la forza del muscolo quadricipite, permettendo il movimento di estensione del ginocchio. Essa agisce da “puleggia”, scorrendo al di sopra del femore, dentro un’apposita “gronda”, chiamata troclea.
In un numero elevato di pazienti si verifica la cosiddetta “sindrome femoro-rotulea” ovvero l’insorgenza di un dolore anteriore di ginocchio legato al malfunzionamento del meccanismo di scorrimento tra rotula e femore, conducendo a volte anche ad un blocco dell’articolazione, di natura antalgica. L’ infiammazione è legata al cattivo scorrimento rotuleo durante la flesso-estensione del ginocchio. In particolare la rotula si “lateralizza”, cioè scorre più sul margine esterno del ginocchio, aumentando l’attrito con il femore.
Tale “lateralizzazione” chiamata anche “iperpressione esterna” o “malallineamento rotuleo” può essere dovuta principalmente a 3 situazioni:
- Ipotrofia del Quadricipite
- Sovraccarico Funzionale in Flessione del ginocchio
- Anomalia dell’anatomia della gronda femorale
I disturbi femoro-rotulei, di solito, si trattano efficacemente con metodi conservativi e fisioterapici, i cui scopi sono generalmente:
1) ottimizzare la posizione rotulea nella troclea in modo da ridurre in maniera significativa la sintomatologia del paziente;
2) migliorare la meccanica dell’arto inferiore per ridurre la possibilità che il disturbo si ripresenti;
3) insegnare le modalità per eseguire un corretto autotrattamento;
4) migliorare l’igiene delle attività della vita quotidiana (AVQ).
Perciò, il trattamento dei disturbi femoro-rotulei deve mirare non solo al miglioramento del movimento rotuleo e del suo controllo, ma deve anche occuparsi dei problemi di disfunzione meccanica della pelvi e del piede, al fine di ottenere un lungo periodo di remissione dei sintomi.
I programmi di rieducazione comunemente utilizzati nel trattamento conservativo delle patologie dell’apparato estensore comprendono il “riequilibrio” muscolare, lo stretching, il taping, l’utilizzo di ginocchiere specifiche di posizionamento rotuleo. Un modo comunque sempre valido per ridurre i sintomi è di cercare di ottimizzare l’alloggiamento della rotula nella troclea e questo può essere ottenuto sia mediante bendaggio funzionale (TAPING) rotuleo, sia mediante lo stretching delle strutture retinacolari irrigidite.
A tal fine, il terapista può massaggiare e frizionare il tessuto retinacolare laterale per migliorare la mobilità dell’area.