RIABILITAZIONE FRATTURA DEL FEMORE NELL’ ANZIANO

Oltre un quarto degli anziani cade almeno una volta nel corso di un anno e circa il 3% dei traumi ha come conseguenza la frattura del femore. La precocità dell’intervento ortopedico di osteosintesi o protesi ha effetti importanti nel ridurre le complicanze e la mortalità. Questo perché è stato comprovato che se l’operazione viene effettuata oltre 48 ore dalla caduta, si ha un 40% di rischio in più di morte entro 1 mese e un 30% in più a 1 anno. Il periodo critico nei pazienti con frattura di femore non riguarda solo la fase acuta, ma si prolunga per molto tempo anche dopo la dimissione: per almeno 12 mesi i pazienti presentano una più elevata mortalità e un rischio di complicanze che porta circa un soggetto su 3 a un nuovo ricovero ospedaliero. Ricordiamo che l’immobilizzazione post-chirurgia di femore, con l’assenza di ogni attività fisica e la stessa postura in scarico orizzontale del corpo a letto, determina delle alterazioni anatomo-funzionali a carico dei più svariati organi ed apparati, che costituiscono nel loro insieme la “sindrome da immobilizzazione”. 
L’obiettivo è quindi il recupero più completo e rapido dell’anziano. La precocità e la specificità del trattamento riabilitativo risulta determinate: a) nel prevenire il decadimento motorio e le disabilità da complicanze correlate all’allettamento; b) nel promuovere l’indipendenza funzionale.
La riabilitazione segue all’operazione per la frattura al femore (che può comportare anche l’inserimento di un chiodo) e consiste, nella prima fase, essenzialmente anche in degli esercizi di respirazione e di variazione della postura a letto.
Successivamente si ricorre all’aiuto del girello e delle stampelle, per riabituare il paziente a stare in piedi e a camminare, facendo in modo che il soggetto sappia mantenere un’andatura corretta, distribuendo bene i pesi sul corpo.
La riabilitazione deve comprendere numerosi esercizi di rinforzo muscolare, esercizi per i passaggi posturali ed il recupero dell’articolarità (successivamente della deambulazione), per l’equilibrio e la coordinazione, con specifici carichi relativi all’intensità dell’esercizio stesso. 
Non bisogna trascurare comunque, nelle fratture di femore, una preparazione pre-operatoria, sempre che le condizioni del soggetto ed il suo grado di collaborazione lo permettano, al fine di mantenere un’adeguata funzionalità respiratoria ed attivare i distretti articolari sani, garantendo un buon tono muscolare.