Polmonite: più di 150 casi nel bresciano. Sai riconoscerla?
Più di 150 persone colpite da polmonite nella stessa zona, quella tra Montichiari e Calvisano. Due persone anziane hanno perso la vita. Si pensava si potesse trattare di polmonite dovuta legionella, ma le autorità sanitarie hanno smentito.
Non è escluso però che i casi di polmonite siano dovuti a un batterio presente nell’acqua.
Ma come si contrae questa malattia? E perché si può ancora morire di polmonite? Vediamolo insieme.
La polmonite è una malattia infiammatoria che colpisce i polmoni e che comporta un versamento di liquidi all’interno degli alveoli polmonari, cioè piccoli palloncini responsabili dello scambio di gas tra l’aria respirata e il sangue. Questa condizione rende difficile lo scambio gassoso e, di conseguenza, anche la respirazione viene ostacolata. In Italia vengono diagnosticati circa 200.000 casi ogni anno nei Paesi occidentali è la prima causa di morte per infezione.
Le persone più a rischio sono gli anziani, i bambini, i fumatori, coloro che sono affetti da alcune patologie polmonari (BPCO, asma, fibrosi cistica), malattie cardiache, renali o epatiche e chi ha un sistema immunitario indebolito.
La polmonite può essere causata da un’infezione batterica, virale o fungina. In casi molto rari può essere scatenata dall’ingestione di sostanze estranee che possono essere solide, liquide o gassose.
Polmonite batterica
Nella maggior parte dei casi l’infezione è causata da batteri, in particolare dallo Streptococcus pneumoniae: questa forma di polmonite è spesso definita “pneumococcica”. Altri batteri potenzialmente responsabili della polmonite sono l’Haemophilus influenzae, lo Staphylococcus aureus e il Mycoplasma pneumoniae.
Polmonite virale
Spesso la polmonite può subentrare in seguito a un’influenza: in questi casi il virus si diffonde in tutto l’organismo e può localizzarsi anche nel polmone, colpendo uno o entrambi gli organi.
Polmonite fungina
Le polmoniti causate da infezioni fungine sono particolarmente rare e colpiscono quasi esclusivamente le persone con un sistema immunitario compromesso.
I sintomi della polmonite possono variare a seconda dell’età della persona colpita e dell’origine della malattia stessa. In generale è quasi sempre accompagnata da febbre alta, accelerazione del battito cardiaco, sudorazione, tosse con eventuale emissione di catarro verdognolo o giallastro, difficoltà di respirazione, dolore toracico e spossatezza diffusa.
Per la diagnosi si tiene principalmente conto della sintomatologia. Per avere una conferma è necessaria una radiografia toracica. Tuttavia, nel 10-15% dei casi neanche la radiografia basta, in quanto le lesioni possono non essere visibili. In questo caso l’esame che può sciogliere ogni dubbio è una Tac del torace.
La polmonite viene generalmente trattata con gli antibiotici. Di solito si opta per i beta-lattamici, come le cefalosporine, per i macrolidi o per i fluorochinoloni respiratori. In presenza di fattori di rischio o di germi resistenti si procede con gli antibiotici di seconda linea, che vengono somministrati a livello ospedaliero.
Attenzione se si è in gravidanza
In gravidanza la somministrazione di antibiotici va valutata attentamente. In generale i primi tre mesi sono quelli più delicati: gli antibiotici potrebbero provocare modificazioni genetiche nel feto. I beta-lattamici sono quelli più tollerati. Dopo i tre mesi i rischi si riducono e si può passare alla somministrazione anche di altri antibiotici.
È possibile prevenire l’insorgenza di alcune forme di polmonite grazie alla somministrazione di due tipi: il vaccino anti pneumococco coniugato 13-valente e il vaccino 23-valente. Il primo può essere somministrato ai bambini con tre iniezioni e agli adulti con una sola. Questo vaccino ha dimostrato in un ampio studio clinico di prevenire la polmonite. Il secondo vaccino è invece attivo nei confronti di 23 sierotipi di pneumococco e può essere utilizzato come richiamo. Importante è anche il vaccino antinfluenzale, che permette di prevenire una delle complicanze più diffuse dell’influenza, che è appunto la polmonite.
Le complicanze della polmonite, che possono mettere in serio pericolo la vita di un individuo, sono più frequenti negli anziani, nei bambini e in coloro che hanno malattie pregresse. La più comune è la pleurite, un’infiammazione della pleura, cioè la membrana che separa i polmoni dal torace. Quella più rara è l’ascesso polmonare, una “sacca” di pus che si forma nei polmoni. (Ok salute)