Osteopenia: come agire prima che si trasformi in osteoporosi
(di A.Sandrini per Pazienti.it) – Le malattie ossee sono condizioni patologiche che colpiscono soprattutto le persone anziane e le donne dalla menopausa in poi. Le donne hanno massa ossea inferiore rispetto agli uomini e vivono più a lungo, il che comporta un aumento anche dell’età delle loro ossa, che sono dunque meno capaci di assorbire il calcio.
Le malattie ossee possono essere davvero dolorose e possono portare a conseguenze più o meno gravi, per questo è importante tenerle sotto controllo e cercare di prevenirle. È fondamentale essere informati su tutte le caratteristiche di queste condizioni mediche, analizziamole quindi insieme in questo articolo
Osteopenia: cosa è?
L’osteopenia è una condizione in cui le ossa sono più deboli del normale, ma non abbastanza da rompersi facilmente.
L’osteopenia di solito si verifica in tutti gli individui dopo i 50 anni circa. Se si è così fortunati da possedere un’ossatura molto resistente, può capitare di non soffrire mai di osteopenia. Se invece si hanno ossa deboli sin dalla giovane età, può succedere che si verifichi anche prima.
Si tratta comunque di una condizione non inevitabile, che si può prevenire con un dieta adatta, esercizio fisico e farmaci.
Il calcio è la chiave per mantenere le ossa sane. I cambiamenti ormonali che si verificano in menopausa possono aumentare la probabilità di osteopenia per le donne. Lo stesso accade negli uomini con bassi livelli di testosterone.
Cosa è l’osteoporosi?
L’osteoporosi è una malattia delle ossa caratterizzata da una diminuzione della densità ossea, con conseguente riduzione di forza e aumento della fragilità, ed è spesso il livello successivo all’osteopenia.
L’osso diventa poroso, simile a una spugna, e quindi si rompe più facilmente. La frattura può essere sia in forma di fessurazione che di collasso. Si possono verificare fratture a polsi, fianchi, costole, colonna vertebrale e a quasi tutte le altre ossa del corpo.
Quali sono i sintomi dell’osteoporosi?
Non è semplice capire se si è affetti da osteoporosi perché i sintomi possono talvolta rimanere silenti per anni, se non addirittura per decenni, fino al punto in cui le ossa iniziano a rompersi. Pertanto, i pazienti possono non essere consapevoli della loro osteoporosi fino a quando non subiscono una frattura dolorosa.
Il primo sintomo associato all’osteoporosi è il dolore, che dipende anche dal tipo di frattura che si verifica nelle ossa. Le fratture della colonna vertebrale possono causare un grave dolore che si irradia ai lati del corpo. Nel corso degli anni, fratture spinali ripetute possono portare a un mal di schiena cronico, alla perdita di altezza e/o alla curvatura della colonna vertebrale dovuta al collasso delle vertebre (detto anche crollo vertebrale).
Una frattura che si verifica nel corso della normale attività è chiamata frattura da stress. Le fratture dell’anca, invece, si verificano in genere a seguito di una caduta.
I rischi di un’osteopenia non curata
Non è possibile curare del tutto un’osteopenia, ma la si può tenere sotto controllo. È importante fare il possibile affinché le nostre ossa non si indeboliscano eccessivamente, perché le conseguenze potrebbero essere davvero dolorose.
Se l’osteopenia è facilmente gestibile, altrettanto non si può dire di altri problemi che affliggono il nostro tessuto osseo. Oltre all’osteoporosi, potrebbero svilupparsi anche tumori alle ossa, artrosi o osteoartrite. Le ultime due sono condizioni patologiche in cui viene a mancare la cartilagine posta tra le articolazioni del nostro sistema scheletrico.
Osteopenia: gli esami e le cure
Anche l’osteopenia, come l’osteoporosi, di solito non presenta alcun sintomo. Questo rende la diagnosi più difficile, a meno che non si ricorra all’esame MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata), una densitometria dei sali minerali presenti nelle ossa, che misura quindi la demineralizzazione ossea. È anche un esame per osteoporosi.
La National Osteoporosis Foundation raccomanda il test nei seguenti casi:
- se si è donne over 65
- se si è donne in post-menopausa over 50
- se si è in menopausa
- se si è un uomo over 50
- se si presentano fratture frequenti
Si tratta di un test veloce e indolore, realizzato mediante l’utilizzo di raggi X.
Non è mai troppo presto per adottare misure per prevenire osteopenia, e se anche presentate già questa condizione potete sempre spendervi per evitare che si trasformi in osteoporosi.
Per prima cosa, è necessaria una dieta ricca di calcio e di vitamina D. Il calcio è un minerale essenziale per il corretto funzionamento del nostro corpo, che viene assorbito dalle ossa. La vitamina D invece serve nell’assorbimento del calcio.
Anche l’esercizio fisico (concordato precedentemente con il proprio medico) può aiutare. È sempre meglio ridurre al minimo il consumo di fumo, alcol e bevande gassate, che aumentano i fattori di rischio.
Esistono anche alcuni farmaci per l’osteopenia, che aumentano la densità ossea e che vanno assunti dietro prescrizione medica:
- alendronato
- ibandronato
- raloxifene
- risedronato
- acido zoledronico
Questi farmaci potrebbero dare alcuni effetti collaterali, come stanchezza, problemi digestivi e dolori articolari, quindi vanno assunti con attenzione.
Il trattamento dell’osteoporosi
I trattamenti per curare l’osteoporosi sono molto simili a quelli per osteopenia. Oltre a una dieta ricca di calcio e vitamina D e all’esercizio fisico, si possono usare diversi farmaci e/o integratori.
Nelle donne, gli estrogeni sono una cura preventiva molto efficace, che va però supervisionata da un ginecologo per evitare scombussolamenti ormonali gravi, con conseguenti effetti collaterali.
I farmaci prescritti, oltre a quelli citati sopra per l’osteopenia, sono:
- calcitonina, prescritta quasi sempre sotto forma di spray nasale, che aiuta il calcio a entrare nelle ossa,
- teriparatide, un ormone che aiuta a ricostruire il tessuto osseo.
Anche in questo caso, rivolgetevi sempre al vostro medico, che vi saprà consigliare la cura più adatta al vostro organismo.
Alimenti ricchi di calcio per la salute delle ossa
Abbiamo detto che una dieta ricca di calcio e vitamina D non può che fare bene alle nostre ossa, ma quali sono gli alimenti che contengono queste sostanze?
Il latte e i derivati sono molto ricchi di calcio, quindi una dieta in cui si mangiano formaggi o altri latticini come lo yogurt fa molto bene alle nostre ossa.
Tutte le verdure a foglia verde – come cavoli, rucola o broccoli – contengono alte quantità di queste sostanze. Anche gli spinaci in linea teorica andrebbero bene in una dieta di questo tipo, ma la presenza al loro interno di acido ossalico sfavorisce un corretto assorbimento del calcio.
Tra la frutta, le mandorle e il burro che si ricava da esse sono uno dei cibi più ricchi di calcio. Inoltre, non contengono colesterolo, hanno un basso contenuto di grassi e un alto contenuto di proteine.
La vitamina D, invece, è più difficile da trovare in natura. Sono davvero pochi gli alimenti che la contengono, tra questi ci sono:
- salmone
- pesce gatto
- tonno
- tuorlo dell’uovo.
Se siete intolleranti a uno o più di questi alimenti, non preoccupatevi: esistono numerosi integratori di calcio e di vitamina D facilmente reperibili in farmacia. Anche in questo caso, però, bisogna fare attenzione, in quanto un uso eccessivo potrebbe avere effetti collaterali come la formazione di calcoli renali.
La salute delle nostre ossa è importante per vivere una vita sana anche durante la nostra vecchiaia. Soprattutto per le donne, quindi, è fondamentale tenersi sempre controllate ed effettuare periodicamente test per verificare la densità ossea. In ogni caso, la prevenzione rimane la cura migliore.