E’ nato il guanto ‘intelligente’ che segnala quando sbagli gli esercizi
Ci sono voluti 3 anni di studio e sperimentazione, ma Grado Zero è riuscita a stupire. Ancora una volta. L’azienda con sede a Montelupo specializzata in ricerca e sviluppo di tecnologie all’avanguardia applicate alla vita quotidiana è appena rientrata dall’Olanda dove ha presentato la sua ultima creatura. Si chiama Glowe ed è un prototipo di guanto intelligente per il settore riabilitativo lanciato in occasione dell’evento finale di «Light.Touch.Matters» tenutosi nei giorni scorsi alla Delft University of Technology.
Il progetto ha visto un’intensa collaborazione tra esperti e scienziati dei materiali, provenienti da 17 paesi d’Europa che hanno unito le forze per sviluppare una nuova generazione di materiali «smart»: sensibili al tocco, sottili e luminosi, capaci di rivelare nuove modalità di interazione con l’utilizzatore. Fra le proposte che si sono distinte in Olanda, anche Glowe, «un guanto interattivo capace di migliorare la forza e la flessibilità delle dita della mano durante la fase di riabilitazione post trauma e di allenamento fisico o neurologico» come spiega Filippo Pagliai, Ceo di Grado Zero. Il prodotto uscito dalla fabbrica delle idee delle Pratella utilizza un’inedita tecnologia basata sulla combinazione di led organici e sensori stampati su tessuto, quindi sottili e flessibili. Il materiale risponde con impulsi luminosi che guidano l’utente durante l’allenamento, indicando i movimenti corretti e monitorando la progressione del recupero fisico.
«Per noi è stato un progetto importante – commenta Pagliai- Una tappa fondamentale in termini di know-how. Oggi siamo in grado di offrire servizi ancora più avanzati rendendo intelligente anche il più tipico prodotto o tessuto manifatturiero italiano». Come il guanto, appunto. La direzione tecnica di Giada Dammacco, al lavoro per Glowe, è stata affiancata da ingegneri elettronici e tecnici specializzati. «Glowe è totalmente realizzato da noi, compresa la parte hardware. Non c’è stato solo il lavoro di design anatomico ma anche l’ adattamento dal punto di vista della componente elettronica». Il progetto è destinato a chiunque abbia necessità riabilitative/cognitive, ed e adattabile ad un ampio spettro di casi. «La sua struttura aperta e flessibile comunque tiene leggeri anche i costi».