La musica pop può salvare la vita: inclusa tra le tecniche di rianimazione cardiopolmonare
La musica, in particolare quella pop, può salvare la vita, letteralmente. Tra le tecniche di rianimazione cardiopolmonare (RCP), ossia quelle pratiche di primo soccorso fondamentali in molte situazioni di emergenza, come l’infarto o l’annegamento, un grande ospedale di New York ne ha inserito una molto curiosa: quella di fare un massaggio cardiaco a ritmo di musica pop. Il New York-Presbyterian Hospital ha infatti rilasciato una playlist intitolata “Songs to do CPR to” (ovvero, “Canzoni per fare la rianimazione cardiopolmonare”), che comprende brani come “Staying Alive” dei BeeGees, “I Will Survive” di Gloria Gaynor, “MMMBop” degli Hanson o “Cecilia” dei Simon and Garfunkel.
La proposta ha un fondamento scientifico: quando si pratica il massaggio, la pressione sul torace deve provocare un movimento di circa 5–6 cm per ciascuna compressione. Il ritmo di compressione corretto deve essere di almeno 100 compressioni al minuto ma non superiore a 120 compressioni al minuto, ovvero 3 ogni 2 secondi. Trovandosi a dover effettuare una manovra d’emergenza, per qualcuno potrebbe essere arduo trovare il giusto ritmo. Ecco, allora, che vengono in aiuto le canzoni, che suonano al tempo di 100 bpm.
Come riporta anche il sito Science of Us, non è chiaro cosa si aspetti l’ospedale pubblicando la playlist: è raro, infatti, che una persona che si trovi di fronte un individuo colpito da arresto cardiaco perda tempo a cercare delle canzoni da ascoltare per sintonizzarsi sul loro ritmo. Di certo la trovata riaccende l’attenzione sulle tecniche di rianimazione cardiopolmonare e sulla loro importanza: in Europa si verifica circa mezzo milione di casi di infarto ogni anno e la pronta applicazione di una rianimazione cardiopolmonare è in grado di aumentare di 2-3 volte il tasso di sopravvivenza del soggetto colpito.
http://www.riabilimed.it/
[Fonte http://www.huffingtonpost.it/2017/03/21/musica-pop-salva-vita-ricerca-_n_15514256.html]