Influenza 2018, 5 milioni di italiani a rischio: quanto durerà e quali sono i sintomi
La prima influenza è già arrivata. Secondo le previsioni degli esperti, saranno circa 5 milioni gli italiani che ne saranno affetti nel corso della stagione autunnale e invernale.
Il brusco e repentino abbassamento delle temperature ha contribuito a far aumentare il numero dei casi che già si sono verificati.
A dirlo è Fabrizio Pregliasco, virologo e ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli studi di Milano e direttore sanitario IRCCS Galeazzi di Milano, secondo cui il virus di quest’anno sarà di intensità media.
Pregliasco mette in guardia dal pericolo di sottovalutare però l’intensità dell’epidemia. “Quanto è successo l’anno scorso ce l’ha ricordato chiaramente. Ci aspettavamo una stagione influenzale di media intensità e invece è stata una delle più pesanti degli ultimi anni. Una lezione che non dobbiamo dimenticare. Molto dipenderà anche dal meteo: se questo inverno dovesse essere più lungo e freddo sicuramente si avranno molti più malati”, ha spiegato al portale Ok Salute.
L’influenza è una malattia provocata da virus del genere Orthomixovirus, che infettano le vie aeree (naso, gola, polmoni). È molto contagiosa, perché si trasmette facilmente attraverso goccioline di muco e di saliva, con tosse e starnuti, ma anche semplicemente parlando vicino a un’altra persona, o per via indiretta, attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie.
È tra le poche malattie infettive che si possono sperimentare più volte, nel corso della propria esistenza, indipendentemente dallo stile di vita, dall’età e dal luogo in cui vive.
In Italia, come nel resto d’Europa, l’influenza si presenta con epidemie annuali durante la stagione invernale. Casi sporadici possono verificarsi anche al di fuori delle normali stagioni influenzali.
I sintomi dell’influenza sono simili a quelli di molte altre malattie, il termine “influenza” viene quindi spesso usato impropriamente.
I sintomi più comuni dell’influenza sono la febbre alta, sopra i 38 gradi, che arriva all’improvviso, i dolori muscolari-articolari e i sintomi respiratori come tosse, congestione nasale e mal di gola.
Se questi tre sintomi non si presentano tutti insieme allora non si è di fronte a un caso di influenza, ma si tratta piuttosto di infezioni respiratorie acute o sindromi parainfluenzali.
L’influenza colpisce ogni anno in media l’8% della popolazione italiana, mantenendo un livello intermedio rispetto a quello osservato nella stagione 2005-2006, in cui è stato registrato il minimo storico di attività influenzale (4%), e quello osservato nella stagione 2004-2005, in cui l’incidenza ha raggiunto il massimo livello (12%) dall’avvio della sorveglianza nel 1999.
In base ai dati relativi alle diverse stagioni influenzali, la curva epidemica generalmente raggiunge il picco all’inizio del mese di febbraio, colpendo soprattutto la popolazione in età pediatrica (0-4 e 5-14 anni), con un’incidenza cumulativa che decresce all’aumentare dell’età (sino a raggiungere il valore minimo negli ultra 64enni).
I casi severi e le complicanze dell’influenza sono, tuttavia, più frequenti nei soggetti al di sopra dei 65 anni di età e con condizioni di rischio. Casi gravi di influenza si possono verificare anche in persone sane, che non rientrano in alcuna delle categorie citate.
Come prevenire l’influenza
Il Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione e le misure di igiene e protezione individuale. Dal momento che i virus dell’influenza cambiano spesso, la vaccinazione va ripetuta ogni anno.
Sulla base dei dati di laboratorio relativi ai virus circolanti, annualmente l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) dà indicazioni sulla composizione del vaccino da utilizzare, poi richiamata nella circolare ministeriale.
I virus influenzali A e B, responsabili di malattia nell’uomo, sono soggetti a frequenti e permanenti cambiamenti del loro assetto genetico. (Tpi)