Ginnastica posturale, quando si può portare in detrazione la spesa?
Molte persone, anche a causa delle troppe ore passate davanti al pc per lavoro, accusano problemi di schiena e ricorrono alla ginnastica posturale per correggerli o ridurre il dolore. Non sempre si può parlare propriamente di scoliosi ma alzi la mano chi non ha mai avuto problemi o dolori alla schiena e non abbia sentito il bisogno di fare degli esercizi fisici mirati per porvi rimedio.
Moltissime palestre infatti oggi prevedono corsi di ginnastica posturale aperti a tutti. Tuttavia, qualora si tratti di un problema appurato da un medico, è buona regola rivolgersi ad una struttura con personale qualificato. In quest’ultimo caso la ginnastica posturale prescritta per curare problemi di scoliosi (ma anche di lordosi o ernia del disco etc), può essere portata in detrazione anche se eseguita in età adulta.
Scoliosi e ginnastica posturale, quando si può detrarre la spesa
Riepilogando quindi la spesa per la ginnastica posturale si può portare in detrazione come “spesa medica” solo se svolta presso un centro sportivo specializzato sotto controllo medico o con un fisioterapista. La tipologia del centro si deduce dalla fattura che, in alternativa, dovrà essere rilasciata da un centro medico specializzato in ortopedia. Solamente a queste condizioni quindi la spesa è considerata medica e, quindi, è detraibili tra le spese sanitarie. Chi si rivolge ad una semplice palestra invece, anche per seguire un corso di ginnastica postulare, non potrà detrarre il costo dell’abbonamento. Non è possibile infine neanche portare in detrazione le spese per eventuali lezioni di nuoto in palestra e non in centri specializzati (sebbene non si neghi che il nuoto come disciplina può apportare benefici alla schiena).
[Fonte https://www.investireoggi.it/fisco/ginnastica-posturale-si-puo-portare-detrazione-la-spesa/]