Frattura dello scafoide del piede e del polso
La frattura dello scafoide del piede e del polso è spesso difficile sia da diagnosticare che da trattare, anche perché le complicanze in questi casi possono essere diverse. Si possono verificare delle fratture dello scafoide che alterano la meccanica del polso e possono comportare, oltre che dolore, anche una notevole riduzione della forza e della mobilità dell’articolazione. Il discorso vale sia per la frattura dello scafoide del polso che per la frattura dello scafoide del piede. Nel caso della frattura al polso si può essere in presenza anche di una frattura scomposta, che va oltre la semplice infrazione dello scafoide. La frattura composta dello scafoide deve essere oggetto di maggiore attenzione.
I sintomi della frattura dello scafoide del piede e del polso consistono generalmente in una sensazione di forte dolore e nel gonfiore. Il dolore può peggiorare con il movimento e, nel caso del polso, quando si cerca di afferrare degli oggetti.
A volte il dolore non è molto intenso e il paziente riesce a tollerarlo bene. Ecco perché spesso una frattura dello scafoide può essere scambiata per una semplice distorsione.
La diagnosi della frattura dello scafoide del piede e del polso può essere non sempre facile. A livello clinico il medico riesce a constatare il dolore che si prova alla palpazione dello scafoide, ma spesso i segni clinici non sempre sono evidenti.
Le radiografie si dimostrano utili, anche se spesso la frattura può rischiare di rimanere occulta. Possiamo dire che una radiografia su tre non “scova” le fratture. Se si prova dolore sullo scafoide e le radiografie sono risultate negative, sarebbe opportuno ripeterle dopo circa sette o dieci giorni.
Infatti non bisogna dimenticare che una sottile linea di frattura può diventare maggiormente visibile nel tempo per un fenomeno di rimaneggiamento osseo. In molti casi sarebbe più utile affidarsi ad una risonanza magnetica, per individuare le fratture.
Il trattamento della frattura dello scafoide del piede e del polso consiste nel gesso e nell’intervento chirurgico. Il gesso si usa per trattare le fratture stabili, che si formano in genere nella regione più vicina al pollice.
Questa regione dello scafoide è dotata di un buon apporto di sangue, che garantisce la guarigione della frattura dello scafoide del piede e del polso in genere nel giro di 6 / 8 settimane, alle quali bisogna aggiungerne altre 3 / 4 per la detenzione di un tutore al polso.
Se la frattura è instabile, specialmente nel caso della frattura composta dello scafoide carpale, si deve ricorrere all’intervento chirurgico per la frattura dello scafoide del piede e del polso.
Da non dimenticare la riabilitazione per la frattura dello scafoide, che rappresenta un elemento fondamentale per il recupero funzionale del paziente.
[Fonte http://www.tantasalute.it/articolo/frattura-scafoide-del-piede-e-del-polso/40903/]