Cosa succede al tuo corpo quando salti la palestra?
Non importa se si è fanatici del fitness o se ci si allena una volta ogni tanto, giusto per non sentirsi in colpa con se stessi. A quasi tutti, prima o poi, capita di saltare l’appuntamento con l’attività fisica. Il troppo lavoro, una vacanza o semplicemente il cambio di stagione possono tenerci momentaneamente lontano dalla palestra o dal nostro sport preferito. Questo non sempre è un male, perché il corpo talvolta ha bisogno di recuperare le energie e risposare. Quando però la pausa si prolunga per più di qualche settimana riprendere è più difficile. Sentiamo di aver perso “allenamento”. Ma cosa succede esattamente al nostro corpo?
Il nostro organismo è per natura abitudinario
Più tempo è passato dall’ultima volta in cui ci si è allenati, più è facile perdere i benefici derivanti dall’esercizio fisico. Più seriamente ci si è allenati, più lentamente si perderanno i risultati raggiunti. Il nostro corpo non ama i cambiamenti e ricerca invece una condizione di stabilità. L’omeostasi, il mantenimento cioè di una condizione costante, aiuta a restare in forma più a lungo e con maggiori benefici per la salute. Inutile quindi iniziare un’attività sportiva intensa se si sa già di non essere in grado di portarla a termine per un periodo sufficientemente lungo. Meglio allenarsi in modo blando ma costante. Ne parliamo con la professoressa Daniela Lucini, responsabile della sezione di Medicina dell’Esercizio di Humanitas.
Forza o resistenza? Ecco cosa perdiamo prima se smettiamo di allenarci
Quando alleniamo il nostro fisico con una qualsiasi attività sportiva il lavoro che facciamo sul nostro corpo è duplice e va ad agire sia sulle fibre muscolari a contrazione lenta (dette anche di tipo I) sia su quelle a contrazione veloce (di tipo II). Se le prime sono responsabili della resistenza, le altre, soprattutto se stimolate con esercizi ad alta intensità, contribuiscono all’aumento della forza grazie alla loro capacità di contrarsi con rapidità.
Mentre la normale attività motoria che svolgiamo quotidianamente (come parlare, sedersi, camminare o stare in piedi) tiene sempre in allenamento le fibre muscolaria contrazione lenta, per allenare le fibre a contrazione veloce è necessario dedicarsi a un allenamento apposito, senza il quale resterebbero quasi completamente inattive.
Le fibre di tipo II, insomma, tendono ad atrofizzarsi molto più rapidamente delle altre, ecco perché la prima cosa che i nostri muscoli perdono quando smettiamo di allenarci è la forza.
I meccanismi della resistenza
Anche la resistenza, dopo un po’ di allenamenti saltati, inizia a cedere. Ce ne accorgiamo subito se siamo runner abituali: se fra una sessione di corsa e l’altra passa troppo tempo, nel nostro corpo inizia un vero e proprio mutamento fisico. In poche parole, ci stanchiamo prima e più facilmente.
Dopo un periodo di allenamento cardiovascolare eseguito regolarmente, le fibre muscolari di tipo II, quelle cioè a contrazione veloce, tendono a mutare in tipo II(x) e tipo II(a). Queste ultime sono fondamentali alla buona riuscita di prestazioni di resistenza. Dopo un periodo di pausa dall’allenamento tendono però a tornare alla loro forma originaria, con il risultato che si tende a stancarsi molto più velocemente.
Quando prendersi una pausa è salutare per corpo e mente
“La sindrome da overtraining si caratterizza soprattutto per la presenza di stanchezza, malessere fisico e diminuzione della performance sportiva”, ha spiegato Lucini. Interrompere gli allenamenti può non essere positivo per gli obiettivi fisici e sportivi che si vogliono raggiungere. Ciò non significa che prendersi una pausa sia sempre un male. Soprattutto se ci si allena intensamente, una pausa può contribuire a migliorare le proprie performance muscolari e aerobiche. Per evitare insomma la cosiddetta sindrome da sovrallenamento è meglio, di tanto in tanto, decidere di fermarsi per un po’, a vantaggio di corpo e mente. Ma come si capisce quando è il momento giusto? Se dopo 72 ore dall’ultimo allenamento i muscoli sono ancora doloranti, probabilmente il nostro corpo ci sta chiedendo di rallentare. Per qualche giorno, una settimana o anche due. Se serve, è meglio farlo, senza temere alcuna perdita dei risultati precedentemente acquisiti. (Humanitasalute)