Coronavirus in Italia, Conte: “Riaperture al via il 4 maggio”. Ricciardi (Oms): “Troppo presto per fase 2”
Ancora contagi in frenata e decessi in diminuizione. Nelle ultime ventiquattr’ore sono morte 433 persone (ieri le vittime erano state 482), arrivando a un totale di 23.660. I guariti raggiungono quota 47.055, per un aumento in 24 ore di 2.128 unità (ieri erano state dichiarate guarite 2.200 persone). Secondo il nuovo bollettino della Protezione Civile in terapia intensiva si trovano oggi 2.635 persone, 98 meno di ieri. Sono ancora ricoverate con sintomi 25.033 persone, un leggero aumento rispetto a ieri, 26 in più.
L’aumento dei malati (ovvero le persone attualmente positive) è stato pari a 486 unità (ieri erano stati 809) mentre i nuovi contagi rilevati nelle ultime 24 ore sono stati 3.047 (ieri 3.491). Questi due dati vanno però analizzati solo considerando il fatto che sono strettamente collegati al numero di tamponi fatti. Oggi sono stati fatti 50.708 tamponi (ieri 61.725).
Conte: “Piano nazionale per tutte le Regioni”
“I rappresentanti dei governi locali hanno espresso adesione al disegno dell’esecutivo di adottare un piano nazionale contenente linee guida omogenee per tutte le Regioni, in modo da procedere, ragionevolmente il 4 maggio, a una ripresa delle attività produttive attualmente sospese, secondo un programma ben articolato, che contemperi la tutela della salute e le esigenze della produzione”. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un post su Facebook. Prima il premier ha fatto il punto sulla diffusione del virus in Italia: resta basso il rapporto tra nuovi contagi e tamponi fatti. Ma sono morte altre 482 persone.
Potenziamento sicurezza e smart working
“Un piano così strutturato dovrebbe garantirci condizioni di massima sicurezza nei luoghi di lavoro e sui mezzi di trasporto – ha aggiunto Conte – Dovremo proseguire nel confronto con tutte le parti sociali e le associazioni di categoria per ribadire la comune volontà di rafforzare il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro, già approvato lo scorso mese di marzo, e di continuare sulla strada del potenziamento dello smart working”. “Sul fronte delle misure di tutela della salute, il Governo continua a lavorare per implementare i Covid hospital, l’assistenza territoriale e usare al meglio le applicazioni tecnologiche e i test per riuscire a rendere sempre più efficiente la strategia di prevenzione e di controllo del contagio”.
Ricciardi: “Troppo presto per fase 2”
Walter Ricciardi, rappresentante italiano al comitato esecutivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e consulente del ministro della Salute, parlando in diretta a Sky-Tg24 non ha dubbi: “È assolutamente troppo presto per iniziare la fase 2”. Mercoledì prossimo è prevista una nuova riunione operativa della cabina di regia. Intanto Il premier spiega che si lavora a proposte di allentamento per convivere con il virus nei prossimi mesi in sicurezza: atteso nei prossimi giorni un piano chiaro.
“Stiamo facendo dei modelli che studiano quando presumibilmente ci sarà l’azzeramento dei contagi nelle prossime settimane o in certi casi nei prossimi mesi – ha aggiunto Ricciardi – e soltanto sulla base di quei numeri si potrà dare il via libera”. Secondo l’esperto il piano che il ministro Speranza sta preparando la fase due “potrà partire, soprattutto in alcune Regioni, quando conteremo i nuovi casi sulle dita di una mano e non certamente con numeri a quattro cifre”.
Altrimenti, ha proseguito, può accadere che, come è avvenuto nel passato, nel momento in cui si allentano le misure di sicurezza la pandemia potrebbe riesplodere con una seconda ondata. “Non ce lo possiamo permettere – ha rilevato – perché significherebbe richiudere prontamente tutte le attività, risigillare tutti a casa in maniera forte e soprattutto esercitare quella pressione sul servizio sanitario nazionale che poi si traduce in malati, intubati e morti. È una cosa che non vogliamo si ripeta”.
Bertolaso: “Ospedali Covid in ogni Regione, sul modello Milano”
“Ci devono essere osperali Covid-19 in tutte le regioni secondo questi modelli creati in Fiera e nelle Marche”, sostiene Guido Bertolaso, chiamato dal governatore lombardo Fontana per gestire la crisi. “Possono essere perfezionati, ma rappresentano una proposta concreta per affrontre e vincere questa tremenda guerra”.
De Luca proroga zona rossa Paolisi
Il Presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, ha firmato l’ordinanza che contiene ulteriori misure per la prevenzione e la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid 19, e stabilisce che la zona rossa con i relativi divieti, nel Comune di Paolisi, in provincia di Benevento, sia prorogata fino al 21 aprile 2020.
Zaia: è Sud contro Nord
“Se alcuni presidenti chiudono i confini regionali allora fanno loro l’autonomia, non è Nord contro Sud, è Sud contro Nord”. Lo ha sottolineato il presidente del Veneto, Luca Zaia. “E’ una prima forma di autonomia, il Sud ha deciso di sposare il nostro progetto autonomista, lo dico come battuta. Voglio fare una appello: finitela di dire Nord contro sud, se il sud dice di chiudere le frontiere è Sud contro Nord. Mettevi nei panni di un cittadino che sale in treno, vuol dire che tutti i treni saranno soppressi, che tutti i treni che escono dai confini regionali non hanno più senso. Ma che proposta è, come fanno a mettere in piedi queste misure? Noi abbiamo sempre ospitato e accettato tutti, non ho mai fatto un’ordinanza per mandare via la gente dalle seconde case” ha poi concluso.
ll Copasir approfondirà sulla app “Immuni”
Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica intende “approfondire la questione dell’App ‘Immuni’ sia per gli aspetti di architettura societaria sia per quanto riguarda le forme scelte dal Commissario Arcuri per l’affidamento e la conseguente gestione dell’applicazione, non escludendo l’audizione dello stesso Arcuri ritenendo che si tratti di materia afferente alla sicurezza nazionale”. Lo ha fatto sapere il presidente del Comitato, Raffaele Volpi. Il comitato annuncia anche audizioni sul sistema bancario-assicurativo, puntando a verificare se si intravedano azioni internazionali per il controllo proprietario di Borsa Italiana.
Nel Lazio oggi 87 casi, il dato piu’ basso da 1 mese
“Oggi registriamo un dato di 87 casi di positività. E’ il dato piu’ basso da un mese ed è la prima volta che scendiamo sotto i 100 nuovi casi giornalieri dal 19 marzo scorso e abbiamo un trend che per la prima volta va sotto il 2%”. Cosi’ l’assessore alla Sanita’ della Regione Lazio, Alessio D’Amato, al termine dell’odierna videoconferenza della task-force regionale per il Covid-19 con i direttori generali delle Asl e Aziende ospedaliere e Policlinici universitari e ospedale Pediatrico Bambino Gesu’. E per quanto riguarda i guariti, salgono di 47 unita’ nelle ultime 24 ore, per un totale di 1.093, mentre e’ stato registrato un decesso.
Puglia, torna a salire il numero contagi: 120 oggi
Su 2175 test effettuati per accertare l’iniezione da covid 19, 120 sono risultati positivi per un totale di 3529 contagiati in tutta la Puglia. 35 Dei nuovi casi sono stati registrati nella provincia di bari, 27 in quella di Brindisi, 30 nel territorio foggiano, 8 in provincia di Lecce e 3 in quella di taranto. Uno dei nuovi positivi è un cittadino incasellato come “fuori regione” mentre per altri 16 è in fase di attribuzione la provincia. Due i decessi registrati nelle province di Brindisi e Foggia. Il totale de guariti è di 427 persone.
In Calabria 1.035 casi (+24) e 75 decessi (+2)
“In Calabria ad oggi sono stati effettuati 22.234 tamponi. Le persone risultate positive al Coronavirus sono 1.035 (+24 rispetto a ieri), quelle negative sono 21.199”. Lo rende noto la Regione Calabria nel bollettino quotidiano dei dati relativi al coronavirus: dall’inizio dell’emergenza in Calabria sono 75 i decessi (+2 rispetto a ieri).
Rientrati 100 italiani da Algeri
È arrivato in Italia un altro gruppo di un centinaio di italiani che ancora si trovavano ad Algeri, rimasti bloccati nella Capitale nordafricana dopo la sospensione dei collegamenti aerei a causa della Pandemia. L’aereo, un volo speciale della compagnia aerea Alitalia predisposto dall’Unità di Crisi della Farnesina, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia ad Algeri, è atterrato all’aeroporto di Fiumicino alle 14.40. In precedenza già il 21 marzo, attraverso altri due voli speciali di Alitalia, era stato consentito il rientro nel nostro Paese di tutti gli italiani, più di 300, perlopiù tecnici ad Algeri per motivi di lavoro che avevano fatto richiesta di poter tornare in Italia.
(La Repubblica)