Calcificazione spalla: needling, come funziona

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Calcificazione alla spalla: i rimedi, a seconda dei casi, sono diversi. Dal famoso needling alle onde d’urto, le terapie a disposizione del medico vanno ben oltre l’intervento chirurgico. Il dottor Marco Di Gesù, specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione del Centro Medico Mantia di Palermo ci spiega tutto su questa patologia.
Si tratta di depositi di cristalli di calcio che si formano molto spesso all’interno dei tendini della spalla. Solitamente il tendine più coinvolto è il sovraspinato.
Le cause delle calcificazioni alla spalla non sono ancora state accertate. Si pensa che diversi fattori possano incidere, ma a mio avviso un ruolo spesso causale l’hanno dei fattori bio-meccanici: posture errate (ad esempio l’ipercifosi dorsale) e ripetuti microtraumi possono essere, da sole, cause plausibili.
Le calcificazioni sono normalmente asintomatiche. Solo in alcuni casi si associano a una violenta fase infiammatoria a possono scatenare intenso dolore alla spalla che tende ad irradiarsi al gomito. In questi casi va effettuato un trattamento.
L’unico fattore di rischio sinora accertato è l’essere di sesso femminile. Si tratta, infatti, di una patologia (in passato denominata Morbo di Duplay) che colpisce prevalentemente le donne. Pur non essendo chiaro il perché, si tende a ricondurre ai fattori bio-meccanici che ho appena spiegato una possibile spiegazione.
Quando sono le calcificazioni a “farsi sentire”, il dolore può essere da lieve a molto intenso (a seconda della fase infiammatoria) e spesso si associa una perdita del parziale uso della spalla (tipicamente viene riferita la “difficoltà ad allacciare il reggiseno”).
La fisioterapia è indispensabile dopo il trattamento delle calcificazioni per ristabilire il corretto movimento delle spalle (occorre intervenire sempre bilateralmente con gli esercizi). In fase infiammatoria è sconsigliato qualsiasi esercizio e risultano scarsamente efficaci le terapie fisiche. Quando si è accertata l’esistenza delle calcificazioni e i sintomi sono modesti un corretto piano riabilitativo può certamente essere di grande aiuto.
Il TPE è, in atto, il trattamento maggiormente risolutivo per buona parte delle calcificazioni di spalla. Si tratta di un lavaggio del tendine con aspirazione del materiale calcifico tramite l’inserimento di una coppia di aghi. Viene svolto in anestesia locale, ambulatorialmente e ha una efficacia superiore a qualsiasi altro trattamento.
Il TPE, come ogni altro trattamento in medicina, funziona solo se è stata fatta una corretta valutazione delle calcificazioni: la sede, la morfologia e le dimensioni sono alcuni dei parametri che ci guidano verso la scelta del TPE o altri trattamenti. Nel caso, ad esempio, di calcificazioni di dimensioni ridotte o con particolari caratteristiche, si opta per il trattamento con onde d’urto.
Da quando esiste il TPE i casi di calcificazioni tendinee che richiedono un trattamento chirurgico si sono drasticamente ridotti. Se la patologia è valutata attentamente e il trattamento è eseguito correttamente non ha più senso, ormai, parlare di intervento.
[Fonte http://magazinedelledonne.it/schiena-e-ossa/content/2357278-calcificazione-spalla-needling-come-funziona]

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