I Nas irrompono all’ospedale. Controlli su alcuni infermieri
Massa Carrara, 22 settembre 2018 – I NAS in ospedale. I carabinieri del nucleo antisofisticazioni sono stati al Noa per acquisire materiale e documentazione su una vicenda delicata che è appena all’inizio quindi il condizionale è d’obbligo. La presenza dei militari nella struttura sanitaria non è passata inosservata. Al centro dell’attività dei militari del Nas di Livorno, che hanno competenza su cinque province, ci sarebbe la verifica della regolarità di una decina di infermieri dal punto di vista, almeno in questa fase dei controlli, di aspetti meramente amministrativi: sarebbe emerso che una decina di infermieri non sarebbe in regola con la iscrizione all’albo professionale o per lo meno non risulterebbe iscritta all’albo professionale delle professioni infermieristiche di Massa Carrara. Una mancata iscrizione che rappresenta una irregolarità perché per esercitare la professione è obbligatorio essere iscritto all’ordine professionale di appartenenza. La segnalazione all’Asl e, per competenza, ai carabinieri del Nas sarebbe partita, come atto dovuto, dall’ordine delle professioni infermieristiche di Massa Carrara.
Si tratterebbe, al momento, quindi di una irregolarità «tecnica» che deve essere verificata e sanata. La mancata iscrizione all’albo di una decina di infermieri è emersa durante i controlli dell’ordine che oltre a vigiliare sulla professionalità dei suoi iscritti deve anche tutelare i cittadini. Saranno gli accertamenti dei carabinieri a verificare la situazione e a valutare il comportamento di questi dipendenti e a valutare le conseguenze che si possono configurare nei loro confronti.
Una vicenda delicata che potrebbe avere soltanto risvolti amministrativi. I carabinieri valuteranno le posizioni di ciascun infermiere, faranno gli accertamenti necessari e poi valuteranno se e quali provvedimenti adottare. Gli accertamenti degli investigatori sono soltanto all’inizio: non è escluso che per avere il quadro completo della situazione i militari possano tornare in ospedale. (La Nazione)