Per la salute delle ossa non conta solo la vitamina D, serve il magnesio
(di Alice Vigna per Corriere Della Sera) – Come molti sanno la vitamina D è importante per restare in salute. Considerata un ormone più che una vitamina, è essenziale non solo per un buon metabolismo minerale, ma anche per modulare il sistema immunitario con effetti potenzialmente utili per prevenire malattie di vario genere: dai problemi cardiovascolari ai tumori. Perché la vitamina D funzioni davvero bene, però, serve una buona quantità di magnesio in circolo: lo ha dimostrato una revisione degli studi in materia pubblicata di recente sul The Journal of the American Osteopathic Association, secondo cui in caso di carenza di magnesio la vitamina D non può essere metabolizzata, Il dato ha ripercussioni soprattutto per chi assume integratori di vitamina D, come spiega l’autore della ricerca Mohammed Razzaque, patologo del Lake Erie College in Ohio:
I supplementi
«Se il magnesio non è sufficiente, un supplemento è inutile o può essere perfino controproducente, perché anche prendere grandi quantità di vitamina D può non bastare a raggiungerne i giusti valori; in contemporanea sale invece il calcio, che può depositarsi nelle arterie con effetti deleteri per la salute cardiovascolare». Tutto ciò accade perché il magnesio è un fondamentale nel metabolismo della vitamina D e del calcio: quando c’è poco magnesio per esempio pure vitamina D e calcio diminuiscono, ma se si cerca di correre ai ripari aggiungendo la vitamina dall’esterno questa non può essere usata correttamente e il calcio in compenso rischia di salire troppo. Così perché tutto funzioni è indispensabile assicurarsi che l’introito di magnesio sia adeguato.
I rischi
Uno studio finlandese pubblicato sull’European Journal of Epidemiology, ha dimostrato che un deficit di questo minerale raddoppia il rischio di fratture. Il 50-70 per cento dei circa 20-28 grammi di magnesio che abbiamo in corpo si trova infatti proprio nelle ossa: se vogliamo uno scheletro forte, quindi, non basta scongiurare deficit di calcio e vitamina D ma serve introdurre magnesio a sufficienza, anche perché trattandosi di un minerale essenziale coinvolto in numerose altre funzioni (dall’attività cerebrale a quella muscolare, dalla regolazione del metabolismo dei grassi a quella della pressione) quando ce n’è poco in circolo viene “eroso” proprio dalle ossa. Il fabbisogno giornaliero è pari a 250-350 milligrammi al giorno per gli adulti e gli anziani, 450 milligrammi per le donne in gravidanza e allattamento; le necessità aumentano nei bambini e negli sportivi.
Le carenze
Una carenza è relativamente poco comune, visto che sono tanti i cibi ricchi di magnesio, ma alcuni studi indicano una prevalenza di deficit nella popolazione fra il 2,5 e il 15 %. Accorgersi di questa carenza non è facile, perché i sintomi sono poco specifici e comprendono stanchezza, irritabilità, affaticamento muscolare e crampi. «Sono più a rischio le persone che seguono un’alimentazione scorretta, ricca di cibi industriali: il deficit è più diffuso fra chi mangia troppi cereali raffinati, grassi, zuccheri e fosfati», precisa Razzaque. La probabilità di una carenza è più alta anche in chi ha malattie che alterano l’assorbimento intestinale di magnesio o si cura con farmaci che possono comprometterlo, come diuretici o alcuni antibiotici. Per scongiurare il deficit basta quasi sempre un’alimentazione varia e sana: sono ricchi di magnesio, tutti i vegetali verdi, i cereali integrali, i legumi, la frutta secca a guscio e anche l’acqua minerale e e il cioccolato fondente perché il cacao ne contiene buone quantità.