Arriva l’app gratuita che assiste i malati di Parkinson

(di Valerio Del Conte per Repubblica.it) – Si chiama “NoiParkinson” ed è stata sviluppata da un’équipe di neurologi e specialisti. Fornisce in modo immediato linee guida, questionari, consigli di nutrizione e informazioni utili sui sintomi, le terapie e la riabilitazione. E una serie di indicazioni utili per i care giver

SUPPORTARE persone che soffrono di Parkinson e i loro caregiver, rispondendo a domande, preoccupazioni, dubbi e bisogni. È con questo intento che nasce l’app gratuita NoiParkinson, realizzata da Havas Life e UCB Pharma nell’ambito del progetto PALS – Parkinson Alliance for better Life Solutions. “La sua progettazione scaturisce dall’idea di coniugare due principi chiave per un’ottimale gestione della Malattia di Parkinson: multidisciplinarietà da un lato e patient empowerment dall’altro”, ha spiegato Alessandro Tessitore, responsabile del Centro Campano Parkinson e Disordini del Movimento, che ha aggiunto: “Numerose evidenze in letteratura ci dicono, infatti, che su questi due aspetti convergono le sfide chiave e da qui siamo pertanto partiti per approdare allo sviluppo di uno strumento di digital healthcome la app NoiParkinson”.

L’applicazione, creata da un’équipe di neurologi e altri specialisti, vuole essere una specie di “assistente digitale” che faciliti il dialogo con i medici nella gestione quotidiana della malattia. Linee guida di facile consultazione e informazioni utili divise in sezioni sono a portata di mano con NoiParkinson, le cui spiegazioni vanno dai sintomi alle terapie disponibili, passando per consigli di nutrizione e riabilitazione.

Al fine di monitorare lo sviluppo della patologia, il neurologo curante può chiedere al paziente di sottoporsi ad alcuni questionari presenti sull’app. L’applicazione permette anche di visualizzare in modo diretto il grado di benessere del paziente, attraverso la frequenza e l’effetto disabilitante dei diversi sintomi. NoiParkinson, disponibile gratuitamente su Google Play Storeper i dispositivi Android e su App Store per i dispositivi iOS, benché sia molto utile, non deve né può sostituire il neurologo curante.

Le persone affette dal morbo di Parkinson sono quattro milioni in tutto il mondo, 250mila solo in Italia. La cifra potrebbe addirittura raddoppiare entro il 2030. Ogni anno 20 persone su 100mila vengono affette dalla malattia. Nel 79% dei casi, anche i caregiver cominciano a sviluppare problemi di salute, dalla banale stanchezza (65%) alla depressione (15%), dalla cagionevolezza (20%) alla mancanza di riposo (98%). Sostenere anche le persone che danno supporto ai malatiè fondamentale, se si considera, ad esempio, che l’80% delle persone che soffrono di Parkinson hanno bisogno di aiuto per ricordarsi di prendere i farmaci.

“È riduttivo identificare la malattia di Parkinson solo con il tremore. Pur rappresentando la manifestazione più evidente della malattia, oggi sappiamo che ad esso si accompagnano altre complicanze importanti come disturbi dell’equilibrio, rigidità e lentezza dei movimenti. Per questo, i pazienti devono spesso far ricorso a un aiuto esterno. La gravità della patologia è tale da avere conseguenze sensibili anche sulla vita di chi presta assistenza, che in media dedica quasi 9 ore della giornata alla persona malata”, ha spiegato Pietro Cortelli, presidente dell’Accademia Limpe-Dismov, associazione di neurologi che si occupa di Parkinson.