RIABILITAZIONE NELLA SCOLIOSI

La parola scoliosi deriva dal greco “skolios” (storto, contorto) e indica una complessa deformità strutturale della colonna vertebrale che modifica il suo asse fisiologico nei tre piani dello spazio: sul piano frontale si verifica un movimento di flessione laterale, sul piano sagittale una alterazione delle curve fisiologiche e sul piano assiale uno spostamento in rotazione.

E’ fondamentale, da un punto di vista diagnostico, distinguere l’atteggiamento scoliotico o paramorfismo dalla scoliosi strutturale o dimorfismo; entrambe sono, infatti, deviazioni del rachide rispetto alla verticalità nel piano frontale.

Le scoliosi idiopatiche possono essere distinte non soltanto sulla base dell’età d’insorgenza ma anche secondo la localizzazione e l’entità della curva. La fascia di età in cui è maggiore l’incidenza della scoliosi idiopatica è compresa tra 9 e 13 anni, periodo che coincide con la pubertà.
Non essendo nota l’eziopatogenesi della scoliosi, è impossibile sia un’efficace prevenzione sia un trattamento che agisca direttamente sulle cause. Il trattamento della scoliosi, infatti, si prefigge l’obiettivo di evitare il peggioramento della curva scoliotica. Per tale motivo, una diagnosi, quanto più precoce possibile, permette di iniziare tempestivamente il trattamento e contrastare l’evolutività della patologia.

Gli ausili ortopedici a disposizione oggi, corsetti in plastica amovibili o corsetti inamovibili, si fondano su forze correttive che agiscono direttamente sul rachide. I principi su cui si basa questo tipo di trattamento sono: la correzione della deformità ed il suo mantenimento.

Il trattamento riabilitativo è complemento indispensabile di qualsiasi metodo correttivo.
I suoi obiettivi possono essere così riassunti:
I fase: controllo posturale
II fase: mobilizzazione delle curve
III fase: stabilizzazione delle curve
IV fase: compensazione riabilitativa

La kinesiterapia e l’attività motoria, anche sportiva, potranno essere utilmente effettuate in direzione di una buona dinamica respiratoria, del mantenimento del trofismo di tutte le masse muscolari, e della compensazione continua degli eventuali deficit.
Il ruolo della terapia fisica, la famosa ginnastica correttiva, nella cura della scoliosi evolutiva deve essere definito accuratamente.
Si può senz’altro affermare che la ginnastica non può prevenire la formazione della scoliosi e che se si tenta di curare un bambino con una scoliosi evolutiva solamente con la ginnastica, si avrà senz’altro un insuccesso.
La ginnastica, tuttavia gioca un ruolo importante nel trattamento incruento della scoliosi ed è una parte essenziale ed indispensabile del trattamento della scoliosi con i corsetti con la finalità di evitare l’atrofia muscolare e l’osteoporosi provocate dall’immobilizzazione nei corsetti.
La ginnastica, da sola, può essere usata unicamente per curare alcune deviazioni della colonna vertebrale di origine posturale e quindi non evolutiva.
Il trattamento della scoliosi evolutiva con il corsetto richiede un grande impegno al paziente e alla sua famiglia. Normalmente il corsetto deve essere indossato per un periodo che può andare da uno a parecchi anni.
Un risultato soddisfacente si può avere solamente quando un paziente ed i suoi genitori seguono con scrupolo una terapia con un corsetto ben collaudato ed un programma giornaliero di ginnastica.