RIABILITAZIONE TRAUMA DISTORSIVO CERVICALE
Il “colpo di frusta” è definito come “un trasferimento di energia con meccanismo di accelerazione-decelerazione che si sviluppa a carico del collo da cui derivano danni alle strutture ossee o ai tessuti molli con differenti manifestazioni cliniche”. Si tratta di un meccanismo che di solito si verifica in seguito ad un tamponamento automobilistico nel quale il collo (porzione più mobile del rachide) subisce un brusco movimento di iperestensione in una prima fase, subito seguito poi da iperflessione. Tale meccanismo porta alla comparsa di diversi gradi di lesione dovuti soprattutto al superamento dei limiti di elasticità dei tessuti interessati.
Il maggior grado di flessione del rachide cervicale si estrinseca a livello di C4-C5, C5-C6 che è la porzione di curva lordotica più accentuata ed è quindi quella soggetta al maggior numero di sollecitazioni.
Il dolore è localizzato alla regione cervicale o che si irradia alle spalle, rigidità della muscolatura paravertebrale e dei trapezi, limitazione della motilità del collo. Talvolta sono presenti cefalea, nausea e parestesie agli arti superiori, sintomi che variano e che regrediscono nel giro di alcuni giorni o qualche settimana.
Il danno ai tessuti molli dovuto al colpo di frusta può esitare in un processo infiammatorio. L’obiettivo iniziale del trattamento deve essere riduzione del dolore, l’informazione del paziente sulle conseguenze del colpo di frusta, sulla prognosi più realistica per lui e sulle strategie per controllare i sintomi. Le linee guida internazionali evidenziano che il collare permette la guarigione dello stiramento muscolare traumatico (che necessita di pochi giorni), ma pregiudica l’attivazione corretta della muscolatura cervicale profonda, quindi ne consigliano l’utilizzo solo in alcuni casi a seconda della gravità e per un breve numero di giorni.
In particolare è utile focalizzare l’attenzione sull’attivazione dei muscoli cervicali profondi con esercizi a basso carico e ripetizioni multiple, senza dolore, secondo uno schema di movimento corretto. È necessario che i pazienti comprendano che il riposo da solo non è una soluzione, ma che deve esserci un graduale ripresa. Si può consigliare l’ausilio a casa di un cuscino ortopedico a doppio rullo preferibilmente in lattice che si adatta alla posizione del capo e che contribuisce, nel tempo, a recuperarne la fisiologica lordosi.
Al paziente vengono prescritte sedute di massoterapia decontratturante in modo da decongestionare la parte dolente grazie al maggior afflusso di sangue, meglio se precedute da applicazione di calore attraverso apparecchiature di radarterapia, lampade a infrarosso o ultrasuoni, e di kinesiterapia per il recupero del normale range articolare. Una volta recuperato un ROM attivo indolore in tutte le direzioni si propongono al paziente esercizi di attivazione e controllo neuromuscolare dei muscoli stabilizzatori della colonna cervicale ed esercizi per sviluppare la forza dei muscoli posturali.